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Immagine del redattoreSilvia Crisci

Un brusco risveglio

Tratto dal mio libro "Ritorno a Lemuria - Il potere della scelta".


un fiore che sboccia

Avevo circa 16 anni quando, in cerca di risposte, mi sono iscritta al "Club degli editori", una sorta di libreria per corrispondenza che permetteva l'acquisto di libri tramite un catalogo stampato.


Ricordo benissimo di aver assecondato la mia forte attrazione per gli argomenti "misteriosi" come li chiamavo io e di aver quindi ordinato tre libri in particolare: "la chiaroveggenza", "Il triangolo delle Bermuda" e "Vita dopo la morte" che si era rivelato il più interessante.


Mi ero immersa in quella lettura con grande entusiasmo e in breve tempo argomenti come le OBE (out of the body experience) e molto altro erano diventanti "la normalità" per me.


Ancora non sapevo nulla e non ricordavo la mia provenienza, ma sicuramente in me c'era una forte spinta in quel senso che andava soddisfatta al più presto.


La vita quotidiana era noiosa, lenta e difficile con le sue prove ed il suo apparente "non avere un senso preciso".


"Poteva davvero essere tutto lì?

Andare a scuola, poi lavorare, crearsi una famiglia e ancora lavorare, andare in pensione e poi?" mi chiedevo.

"Che senso ha?"

Perché per me un senso più grande, uno scopo più elevato ci doveva essere, qualcosa che seguisse un filo invisibile, qualcosa che proseguisse da "qualcos'altro" che non ricordavo.


All'epoca navigavo a vista tra insoddisfazione, senso di nostalgia e senso di mancata appartenenza, che solo dopo ho collegato al riconoscimento della mia origine come Starseed.



esseri stellari


Cosa mi mancava esattamente?


Credo si trattasse di CASA nel senso più profondo e completo del termine e quindi, di conseguenza, la mia FAMIGLIA di provenienza.


Certo una famiglia terrestre l'avevo, ma non c'erano agganci di questo tipo, non mi sentivo mai veramente a casa, compresa, sostenuta e supportata nella mia ricerca che, al contrario, portavo avanti per conto mio, perché entrava in grande conflitto con le certezze di mia madre, fervente cattolica.


In realtà presto arrivarono le prime "premonizioni", all'epoca le vivevo così. Momenti in cui credevo di pensare casualmente a situazioni e persone e che poi, dopo poco, si manifestavano nella vita reale.


La cosa, lo ammetto, mi aveva spaventata non poco. Mi ero chiesta se fossi io a farle accadere o solo a "vederle" con l'occhio della mente, prima che accadessero su questo piano.


Dal momento che non sapevo a chi chiedere aiuto e risposte una sera mi rivolsi al Creatore (che allora chiamavo Dio) pregando che tutto questo finisse. E per un po' sembrava che fossi stata ascoltata, ma solo per un po'....per fortuna....


Negli anni successivi tra libri, ricerche ed esperienze personali proseguivo nel mio percorso, ma al contempo cercavo di adattarmi alla vita quotidiana studiando, frequentando amiche e un fidanzato.


Avevo scoperto che soffrivo meno se mi immergevo il più possibile nelle faccende tipiche della vita pratica, piuttosto che scavare alla ricerca di un senso profondo per la mia esistenza.


Certo non sempre riuscivo, ma il fatto che non potessi condividere i miei interessi con molte persone (quasi nessuna in realtà) lo rendeva meno difficile. "In fondo" mi ero detta "bastava non pensarci e il gioco era fatto!".


Fingevo di divertirmi con la solita routine, a volte ammetto di essermi anche divertita davvero, ma quel senso di vuoto non voleva abbandonarmi, anzi sembrava volermi richiamare all'ordine come un artiglio affilato pronto a graffiarmi l'anima e ogni volta che accadeva la mia ferita interiore si riapriva e ricominciava a sanguinare.


Il tempo scorreva, gli anni passavano, e tra una relazione difficile e il lavoro, un giorno accadde un evento che mi riportò alle mie domande esistenziali all'istante.


Il mio primo fidanzato, ormai ex da diversi anni, era morto improvvisamente in un incidente stradale all'età di 23 anni e io non me ne facevo una ragione.


Dovevo sapere nell'ordine:

  • Dove si trovava, se ancora esisteva una parte di lui al di là del corpo?

  • Cosa accade dopo la morte?

  • E prima della vita?

  • Perché poteva accadere una cosa simile a 23 anni?

  • Era tutto frutto di un caso sfortunato, di una scelta programmata o che altro?

e di conseguenza una serie di ulteriori "sotto-domande" che necessitavano urgentemente una risposta!


E così tutto il faticoso e certosino lavoro fatto per raccontarmi e soprattutto convincermi di aver trovato una mia collocazione su questo pianeta, e quindi di non aver più bisogno di indagare oltre l'apparenza, colava a picco e cadeva a pezzi in pochi istanti!

Come potete notare il mio risveglio è stato brusco e decisamente precoce, se così si può dire, ma soprattutto ha dato il via ad altre domande del tipo:

  • Avevo deciso io di cogliere questa opportunità per non "dormire" in questa incarnazione?

  • Era stato tutto programmato per entrambi?

Certo potevo ignorare ogni domanda, fingere che non mi interessassero davvero le risposte, decidere di credere che tutto accadesse per caso e per sfortuna.


Ma non è stata la mia scelta.


Tratto dal mio libro "Ritorno a Lemuria - Il potere della scelta"

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copertina libro


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