
Il percorso evolutivo è personale e richiede discernimento
- Silvia Crisci
- 1 giorno fa
- Tempo di lettura: 3 min
In ambito spirituale si è letto, detto e scritto un po' di tutto...
Ogni tanto incappo in post che vorrebbero andare controcorrente rispetto ad altri, ma alla fine non c'è mai alcuna chiarezza.
Questo perché se fosse così semplice, se ci fossero istruzioni chiare non sarebbe una scelta volontaria frutto di una ricerca interiore che di per sé rappresenta la pura intenzione di ricordare chi siamo e quali siano le esperienze che la nostra anima ha programmato per noi, secondo un fine che non ha nulla di logico, ma è sicuramente evolutivo.
C'è che dice che dobbiamo sempre accettare tutto, non lottare ma accogliere, amare incondizionatamente nonostante ingiustizie e crudeltà.
C'è chi dichiara che questo atteggiamento rappresenti una sorta di anestesia volontaria che darà un senso ad ogni sofferenza, mantenendoci nella resa e nella cieca rassegnazione degli eventi che accadono.
La mia visione, in base al mio percorso, ai miei ricordi e alle mie percezioni è la seguente:
- LA LEGGE DELLO SPECCHIO esiste, ma non sempre è in atto per tutti i coinvolti. Talvolta la dinamica parte da noi e si manifesta attraverso le azioni degli altri verso di noi, altre volte gli altri agiscono guidati dai loro schemi, per ragioni karmiche personali e noi siamo il loro specchio nel mostrare qualcosa che ancora non hanno risolto.
Non sempre entrambi i componenti di una relazione devono trasformare blocchi; uno dei due lo ha già fatto e mostra all'altro qualcosa che l'altro deve ancora integrare, ma non è detto che siate sempre voi "l'altro".
- LA LEGGE DEL KARMA esiste, ma non sempre la dinamica in cui ti trovi ti riguarda; talvolta è l'altro (il familiare, l'amico, il partner) ad avere sospesi con te. Altre volte la relazione karmica ti riguarda nella misura in cui ti mostra che stai vivendo una dipendenza ed è necessario trasformarla in indipendenza emotiva. Puoi uscirne quando vuoi, ma lo farai quando lo comprenderai. Non dimentichiamo, tra l'altro, che è in atto anche il Karma familiare.
- L'ACCETTAZIONE NON E' RASSEGNAZIONE. Quando accade qualcosa che non possiamo cambiare, come un lutto, una separazione, è completamente inutile lottare e inveire, non resta che accettare l'evento e trasformare quel dolore in qualcosa di nuovo, con la consapevolezza che nulla e nessuno muore mai davvero a livello energetico.
- NON E' UNA QUESTIONE DI COLPE. Ogni volta che accade qualcosa che ci fa soffrire non è sempre nostra responsabilità, ma nemmeno sempre "colpa degli altri", che è il primo presupposto per non crescere mai.
Il lavoro sull'ombra esiste, per tutti, perché tutti noi prima o poi, in una linea temporale o in un'altra, abbiamo represso emozioni, paure, giudizi ricevuti e auto sentenziati e non c'entra nulla con la colpa.
Talvolta restare dove stai soffrendo è evolutivo, altre volte è rassegnazione e mancanza di capacità di discernere cosa ti fa bene e cosa no; dipende da ciò che ognuno di noi ha bisogno di integrare.
Per qualcuno è necessario imparare a vivere la sofferenza piuttosto che rifuggirla, per altre è evolutivo imparare a delimitare confini sacri e non accollarsi responsabilità e pesi che non lo riguardano.
Se tutto fosse uguale per tutti, se ogni anima avesse lo stesso programma verrebbe meno il principio di unicità.
Ognuno di noi ha il proprio cammino "verso casa" e necessita determinate esperienze per potersi avvicinare alla Fonte.
Ognuno di noi dovrebbe occuparsi di se stesso ed eventualmente di altri rispettando questo principio.
Se non è sempre "colpa" tua non è nemmeno sempre "colpa" degli altri.
Se non è sempre una questione karmica per te, potrebbe esserlo per chi ha a che fare con te.
Detto questo come si fa a capire quando è cosa?
Attraverso la connessione con la propria anima, le guide e coloro che ci assistono dal mondo (ancora a noi) invisibile, ma che non per questo è meno reale.
Come ho scritto a inizio post, non è così semplice stabilire regole.
Ci si trova fuori dalla logica, dal ragionamento lineare.
Ci si trova nel campo dell'intuizione, della percezione e della comunicazione interiore.
A livello quantico tutto è sempre disponibile per noi, ma ci raggiungerà solo quando entreremo in risonanza con tale consapevolezza...non c'è un prima e un dopo, così come non c'è passato o futuro.
La questione è molto più ampia di quanto la mente umana possa capire, per questo è necessario affidarsi alla connessione come unico strumento di orientamento.
Bisogna stare ben attenti a non incappare nelle regole umane rispetto alla spiritualità, perché si dice di tutto e si influenzano molte persone.
Io, da buon lupo solitario, seguo me stessa e se posso aiuto, ma evito di ascoltare e leggere di tutto, perché anche questo è crescita; saper distinguere ciò che proviene dallo Spirito da ciò che proviene dall'umanità.
Silvia Crisci










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