
Il piano dell'anima
- Silvia Crisci
- 4 set
- Tempo di lettura: 2 min
È un piano dove vige il silenzio, dove si comunica attraverso frequenze e non pensieri razionali.
"Lavorare" su questo piano, come faccio ogni giorno nelle Sale di guarigione Lemuriane o attraverso la lettura delle carte, significa muoversi in quello spazio, fuori dal tempo, con rispetto, delicatezza, sensibilità e sensitivita'.
Nel chiacchiericcio mentale non c'è possibilità di rivelazione e intuizione.
Le vere spiegazioni provengono dal piano dell'anima, dove la mente tace e l'ego si sottomette a qualcosa di più grande come l'amore universale.
Chi ragiona troppo, chi parla troppo si annoda nei problemi quotidiani e si illude di trovare soluzioni, quando, in realtà, non fa altro che semplicemente sfogarsi.
Ma dare sfogo alla propria rabbia, tristezza o delusione non serve a nulla se poi non si lavora alla fonte, ovvero sul piano dell'anima, perché le solite dinamiche non potranno portare altro che nuova rabbia, tristezza e delusione.
Lavorare con le anime significa andare oltre le parole, i pensieri e le emozioni; vuol dire contattare l'origine, l'essenza, quella parte immortale di tutti noi che resta intatta nonostante tutte le esperienze vissute, quella parte di noi che è costantemente in contatto con il programma evolutivo personale e collettivo.
E tutto questo non può avvenire sul piano della personalità, spesso confuso da un mentale annodato su se stesso e cuori feriti.
Dopo ogni sessione individuale consiglio sempre di non pensare alle informazioni ricevute nelle Sale o dalle carte proprio per evitare di razionalizzare ciò che di logico non ha nulla.
Pensarci e ragionarci sopra abbassa la frequenza del lavoro fatto, della rivelazione ricevuta e ostacola il processo di guarigione che è stato avviato e deve poter proseguire senza interferenze.
In conclusione quando si lavora sul piano dell'anima più si parla e si pensa e meno si procede.
Dobbiamo tutti imparare a distinguere tra ciò che richiede l'intervento della mente e ciò che invece ha bisogno di spazio, ricettività e silenzio.
Per esperienza personale e professionale ho rilevato che quasi sempre, quando si fa fatica a sviluppare la propria intuizione, il problema è legato ad un mentale troppo attivo.
La connessione non si cerca con sforzo (mentale) si lascia avvenire in silenzio nello spazio del cuore.
È molto più semplice e naturale di quanto l'umanità ci abbia indotto a credere: mille tecniche dai nomi complicati non serviranno se non sarai stato in grado di fare spazio e fidarti del processo.
Tornare a casa significa proprio questo.
Ad ognuno è stata fornita di default una sorta di bussola interiore, basta ricordarlo e avere fede!
Imparate a stare con voi stessi sul piano dell'anima e tutto arriverà!
Silvia Crisci
Spiritual Trainer
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